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al testo di Luciano Rosario Capaldo
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Quanta ignavia !
L’indolenza d’ oggi ! Ahimè, ci crocifigge tutti ! Costretto a sentirmi solo. Per colpa di viltà altrui. Si annida in lui , già! quell’uomo di potere. Lui non fa scelta alcuna. Quale saggia e comoda inazione! A veder bene però qualcosa fa ; fra il bene ed il male, lui scegli il male, ignaviamente si arricchisce si procaccia letizia e si gongola a far “ nulla”. Gode di questa sua pigrizia che lo fa crescere ed allargare a dismisura. Rubicondo nel suo apparire cresce a oltranza la codardia , convertendola a suo parer in virtù! E ne è così saldo che in lui soggiunge perfino la superbia. Precipiterà prima o poi e allora toccherà il fondo, zavorrato dal peso immenso proprio della sua totale assenza di forza morale. Quale atroce sofferenza per chi, proprio per quella sua ambiguità, deluso e sottomesso rimarrà. Attendere dovrà ancora un po’, ché, alla fine, come il Sommo tradusse, la stessa lo renderà una putrida anima ……. andando ben oltre la morte!
Luciano Capaldo 19 giugno ‘15
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